Alberto Galgano, La rivoluzione manageriale. Ripensare la qualità totale, Il Sole 24 Ore Libri, 1996

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Con questo libro Galgano fa il punto sulla QT a quindici anni dalla sua introduzione in Occidente, ne ribadisce meriti e punti di forza senza trascurare che si tratta di un vero cambiamento di paradigma, che comporta quindi difficoltà e incertezze comprensibili, nella sua attuazione. 

Galgano sottolinea come la QT determini l'effettiva possibilità di apportare notevoli miglioramenti nell'organizzazione degli ospedali, migliorando la qualità e riducendo i costi. Ed è questo quello che qui ci preme. Senza ipocrisie e inutili cautele, va detto che le organizzazioni in cui ci tocca di lavorare sono talora condotte secondo principi manageriali antiquati, che ci riportano direttamente all'Ottocento. Ed essendo l'Italia un Paese di origini e vocazione agricole, è facile pensare quali scompensi e ritardi possa portare la permanenza di logiche antiquate in strutture che si vorrebbero moderne. 

Le analisi di Galgano sul vecchio management sono impietose, ne viene dichiarata la palese obsolescenza, ma le sue critiche si appuntano, si badi, sullo stile americano di gestione aziendale, già distante anni-luce da noi, lontana colonia, per efficacia e complessità. Absit iniuria verbis, ma talvolta le nostre organizzazioni tollerano stili di direzione incompatibili con la modernità. Gerarchie piramidali, burocrazie insensate, dipendenti ridotti a rotelle dell'ingranaggio, di cui si ignora la soggettività, ritenuta troppo ingombrante, facendo ricorso come prassi corrente di gestione ad autoritarismi alla sorvegliare e punire, caratterizzano organizzazioni dove l'impegno di "personale che inizia la sua vita di lavoro con una preparazione culturale molto più alta del passato e una maturità sociale più ricca", viene quotidianamente mortificato. 
Non si tratta di interpretazioni, ma di fatti che qualsiasi osservatore obiettivo non potrebbe che confermare. 

Galgano, nel suo libro ci prospetta un diverso modo di intendere l'organizzazione e l'attività lavorativa e in questo consiste la rivoluzione manageriale: più attenzione alle necessità dei clienti, più soddisfazione del personale, che va motivato, informato, coinvolto, miglioramento continuo, empowerment (in pratica più potere e autonomia ai collaboratori), lavoro di squadra, determinazione, innovazione, formazione continua, analisi statistica ossessiva di indicatori di processo e risultato. 

Riguardo ai dipendenti e all'importanza strategica della loro soddisfazione lavorativa riporto quanto è scritto nel libro:
"La soddisfazione del personale è, dopo la soddisfazione dei clienti, la seconda priorità dell'azienda. E' impossibile raggiungere alti livelli di soddisfazione dei clienti se il personale dell'azienda non è a sua volta altamente soddisfatto.
Collaboratori felici, soddisfatti e bene addestrati sono un prerequisito per clienti felici e soddisfatti (...)
Di qui l'importanza di monitorare il livello di soddisfazione del personale con metodi standardizzati, raccogliendo i dati con una frequenza che può variare dal mese all'anno (...)
Le stesse aziende, quando si convincono che il livello di soddisfazione del personale è un indicatore del livello di soddisfazione dei clienti, diventano consapevoli che devono essere più capaci di comprendere e soddisfare le esigenze del personale".
 

Concludo con una riflessione: La QT non può diventare un nuovo credo religioso: l'invasamento, la fede cieca, gli slogan, i dogmi, urtano la nostra sensibilità di scettici occidentali. Tuttavia questo libro di Galgano, con la proposta di una dettagliata, precisa, matura metodologia innovativa, getta un sasso nella palude di una pratica manageriale carente e ancora troppo spesso, mediocre.

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